perugia…A tutti voi…

…Impossibile trovare parole, soprattutto quelle giuste, per poter spiegare fino in fondo cosa si provi in questo momento, pensando a tutto quello che è stato, a tutto quello che ci ha dato questa esperienza e a tutto quello che è successo in questo anno così pieno ma allo stesso tempo così complicato…

…E CREDETECI, DI PAROLE CE NE SAREBBERO INFINITE!...

Difficile soprattutto constatare e assimilare il fatto che tutto questo ormai è giunto al termine. Non avremmo mai pensato che il tempo sarebbe passato così in fretta.

Ma è doveroso ora dirvi, o meglio scrivervi, giusto due parole per esprimere la nostra gratitudine!

Proveremo a lasciar parlare il cuore, all’inizio del tutto incredulo, ma ora pieno di felicità e di emozioni indescrivibili.

…Non sappiamo davvero da dove cominciare…

Iniziamo col dirvi un immenso grazie, anche se gli stessi non saranno mai abbastanza! Grazie per averci ospitato, accolto e permesso di inserire in questa realtà così piena di affetto, così piena di insegnamenti, ma soprattutto così piena di significato.

…Porteremo tutto questo nel nostro cuore per sempre…

 Abbiamo imparato tanto da tutti voi che siete stati per noi, in termini di contratto, degli ottimi tutor, ma in termini di vita, senza ombra di dubbio, degli eccellenti punti di riferimento, tanto per dire poco.

La vostra umanità, la vostra professionalità, la vostra volontà, il vostro impegno, la vostra tenacia, la vostra benevolenza rende onore a voi come persone e al vostro lavoro, che ogni giorno vi impegna a far fronte a delle situazioni così delicate che neanche voi stessi vorreste accettare, imponendo inevitabilmente di controllare la vostra emotività. Per questo possiamo dire con enorme sincerità che siete speciali e che non tutte le persone di questo mondo hanno il vostro stesso coraggio. Continuate ad essere esattamente così come siete perché la cosa che vi rende unici è la vostra forza! Siamo entrati non conoscendo nessuno e sapendo solo poche cose riguardo a questa patologia così devastante come il tumore, in un ambiente così incredibilmente nuovo e quasi surreale. Non credevamo ai nostri occhi! Pensavamo di poter osservare soltanto da lontano e soprattutto solo fuori da questa realtà, come siamo stati sempre abituati, il cancro in tutte le sue forme e sfaccettature! Purtroppo o per fortuna abbiamo avuto l’occasione di catapultarci in questa strada, che a noi piace chiamare avventura meravigliosa, dalla quale abbiamo appreso tanto. Siamo entrati con degli obbiettivi, uno tra i quali quello di essere un sostegno per persone così fragili e vulnerabili come i pazienti oncologici, cercando di strappargli un sorriso da quel volto così provato e cercando di scavare in quegli occhi che all’ apparenza sembravano mostrare molte volte tranquillità e indifferenza, ma che in fondo nascondevano una sofferenza decisamente non quantificabile, che nessuno di noi avrebbe potuto avvertire, comprendere e né tantomeno immaginare. Ricorderemo a vita e con gioia la loro generosità, la loro anima e il loro indomito spirito combattivo da cui prendere esempio. Ricorderemo perfettamente tutti quei momenti in cui abbiamo cercato di saper ascoltare in silenzio, di far parte di quel dolore, rispettandolo mentre cercavamo di mantenere contenuta un incontrollabile voglia di abbracciare e di continuare quella battaglia che per molti risultava essere vana già dall’ inizio. Ricorderemo anche tutte quelle persone conosciute che non sono riuscite a sconfiggere il male e che se ne sono volate in cielo troppo presto da un giorno all’altro. La loro sofferenza ha fatto breccia dentro di noi.

Ecco, loro, esattamente come tutti voi, fate la differenza: mettetela in pratica come avete sempre fatto! Siate sempre quegli eroi di cui noi tutti necessitiamo nei momenti di bisogno, impotenza e fragilità.

Ricorderemo la sofferenza vista nella sua massima espressione e tutto il dolore celato.

Da ciò abbiamo appreso il significato della vera essenza della vita, la stessa che è contenuta in ogni giorno che passa e che deve essere valorizzata, preservata e goduta fino all’ ultimo respiro come solo e soltanto alcune persone sanno fare. Perché la vita è un dono prezioso, ma allo stesso tempo determinata da un soffio: può esserti data ma subito dopo tolta in un secondo.

Non pensiamo che dopo questo percorso ci sia qualcos’altro che ci scalfirà in vita nostra, ma al contrario, ci farà pensare a tutta la fortuna che abbiamo ora nel poterci sedere in una poltrona diversa da quella di un reparto oncologico d’ospedale.

 E’ vero, da ora in poi dovremmo trovare un altro motivo insostituibile come quello di stare insieme a voi e alle persone per alzarci con felicità la mattina...

Si, perché oramai eravamo così contenti di recarci qui e di rivedere quelli che sono stati e diventati anche “i nostri pazienti”, che fa un male inspiegabile saper di dover oltrepassare quella porta verde e che non faremo più parte del vostro gruppo. Un’ esperienza come questa va fatta e vissuta almeno una volta nella vita e noi siamo fieri di averlo fatto insieme a voi, che ormai da tempo eravate diventati la nostra seconda famiglia e questo reparto la nostra seconda casa. A voi del personale sanitario e a loro dobbiamo tutto, perché, oltre alle lodi, ci avete fatto capire di aver lasciato il segno, di aver fatto qualcosa di concreto nel nostro impegno e in quella che è stata la nostra finalità. Siamo noi orgogliosi di aver incontrato persone così.

Forse è proprio per questi motivi che è così difficile lasciarvi e cercare di concludere al più presto questa lettera.

In tutti quei momenti di giornate anche apparentemente belle o in quelli di giornate tristi, ci ritornerete in mente insieme a tutti quei momenti incancellabili che abbiamo passato; a quel punto tornerà di nuovo la malinconia, insieme alla nostalgia più profonda! Ma noi cercheremo solo di sorridere. Probabilmente dovevamo realizzare sin dall’ inizio che la fine si sarebbe avvicinata sempre di più. Usciamo di qui con un bagaglio di vita colmo di valori, di fondamenta e di persone fantastiche.

Sappiate infine che non dovrete scordarvi tanto facilmente di noi, perché per l’appunto, da come si è ben capito, noi non lo faremo mai. Alle giornate passate insieme, alle risate, ai discorsi fatti, alle gioie e alle tristezze, ai corridoi percorsi, a tutti gli angoli, le scorciatoie e i luoghi esplorati e non di quest’ospedale, a tutte le persone conosciute e a quelle non conosciute, alle pause fatte, alle cartelle, all’ archivio che era diventato il nostro rifugio, alla cucina, a questa struttura, ai pazienti, a tutti i Medici, le Infermiere, gli OSS, le Data Manager, alle Biologhe del CREO e ai tecnici di Laboratorio, a Sonia, Anna e Patrizia, a Marika del Front-Office e a tutti i volontari dell’ AUCC, ALLA VITA.

GRAZIE DI CUORE.

Vi vogliamo bene.

Il nostro non è un addio, ma solo un arrivederci!

AVANTI TUTTA

                                                                                                          

I ragazzi del Servizio Civile 2021,

Samuel, Filippo, Lorenzo e Ilaria